martedì 26 aprile 2011

Brindisi da colonna a colonna!

A chi non è mai successo di dover fare un lungo viaggio in treno ed essere costretto ad aspettare diverse ore in una stazione di passaggio in attesa della coincidenza?Se si ha la possibilità, e il tempo, non bisognerebbe mai lasciarsi sfuggire l'occasione di una breve passeggiata in attesa di ripartire!Nel mio caso la città in questione era Brindisi: una delle passeggiate più suggestive malgrado il poco tempo a disposizione! 

La sensazione di essere a pochi passi dal mare colpisce appena scesi dal treno. La stazione è piccola e poco accogliente ma ha il vantaggio di trovarsi nel pieno centro della città.
Il piazzale antistante la stazione si fa notare per una colonna con capitello corinzio posta al centro di un’aiuola composta da palme. Nessuna didascalia che ne stabilisca la provenienza ma è come una presenza emblematica e suggerisce l’idea per la meta di una breve passeggiata: le colonne terminali della via Appia!Il simbolo di questa città!

Imboccando Corso Umberto I si scopre un viale accogliente, ricco di palme e negozi, dove le persone si muovono tranquillamente tra piazzette ed edifici armoniosi. Brindisi è una città dove le panchine non mancano: le aree pedonali sono diverse, ombreggiate da alberi e decorate da piccole aiuole che invogliano al relax e alla contemplazione. 
La prima tappa è Via Casimiro, dove c’è una piccola ma significativa area archeologica a cielo aperto di epoca tardo-romana con resti di vasche limarie, pavimenti e un tempio. Da qui si gode di una visuale suggestiva della cattedrale non lontana.


Dietro l’angolo c’è Piazza De Falco-Sottile, un luogo affascinante per i contrasti decisi ma ben armonizzati. Palazzo Granafei-Nervegna (XVI secolo), si contrappone, con i suoi motivi ad intreccio e gli stemmi in pietra finemente lavorata, alla modernità del Teatro comunale “Giuseppe Verdi”, sul lato opposto della piazza, “sospeso” sull’area archeologica del quartiere di San Pietro degli Schiavoni.
Al centro di questa deliziosa piazzetta i resti di strutture medievali emergenti dal prato verde danno vita ad una scenografia suggestiva in antitesi con il retrostante teatro. La sensazione è quella di trovarsi nel punto di congiunzione temporale di epoche diverse tra loro che entrano in contatto in modo calibrato ed elegante.

Superata la Loggia Balsamo (XIV secolo), un piccolo gioiello inaspettato con decorazioni allegoriche, si svolta per Piazza Duomo. Qui i sensi e lo spirito possono godere di una scenografia fatta di sfumature d’ocra che sposano il bianco delle statue del Palazzo Arcivescovile e della stessa Cattedrale.



Nella stessa piazza si trovano il Museo Archeologico Provinciale "Ribezzo" e il Porticato dei De Cateniano con l'affascinante arcata in pietre bicrome, mentre al centro della piazza un'alta colonna in marmo bianco ospita alla sommità una statua della Vergine.


Sotto il campanile della cattedrale si trova il passaggio ad arco che immette in via Colonne. Qui il vento aumenta e preannuncia l’avvicinarsi del mare. Si scorge già la sommità della colonna romana che infine sbuca quasi all’improvviso al termine di una stradina lastricata di chianche. Le antiche vestigia romane sono ospitate in una piazzetta che domina il mare, racchiuse all'interno di un recinto.

Delle cosiddette colonne terminali della via Appia solo una è ancora in piedi insieme a pochi altri resti, mentre parte della seconda colonna oggi è a Lecce. Malgrado ciò la collocazione e l’imponenza di questo monumento ripagano della scarsità di rimanenze.

Il capitello corinzio, pur essendo solo una copia dell’originale (attualmente conservato a Palazzo Granafei-Nervegna) rende a pieno la magnificenza della lavorazione del marmo bianco e seduce con i suoi tritoni e le sue divinità scolpite tra foglie d’acanto. Tutto ciò che rimane di questo magnifico complesso non cessa di invocare, ancora oggi, il suo inno al mare.


Sul lato destro della piazzetta una lapide ricorda che qui morì Publio Virgilio Marone di ritorno dalla Grecia nel 19 a.C. Anche questo particolare non fa che aumentare la suggestione del luogo. Qui ci si trova in uno dei punti più affascinanti dell'antichità.

Scendendo la lunga scalinata Virigiliana fino alla banchina del porto è impossibile non rendersi conto dell’ubicazione strategica delle colonne come punto di riferimento per tutti i navigatori. Il mare si offre generosamente alla vista e in lontananza si notano l’enorme ancora del Monumento al Marinaio e più in là, sull’isolotto di Sant’Andrea, il castello aragonese.

Il profumo dei ristorantini di pesce rende ancora più difficile riprendere la via per la stazione. Imboccando Corso Garibaldi si passa davanti alla statua di Augusto Imperatore, una copia in bronzo dell'Augusto di Prima Porta.

Brindisi non è una città che si lascia facilmente, o meglio, è una città dove si spera di tornare al più presto! Troppi tesori nascosti che aspettavano a pochi passi lungo il tragitto e che il tempo non ha permesso di visitare.

Per approfondire:

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