A pochi passi dalla Basilica di Sant’Agnese, sulla Via Nomentana, sorge il mausoleo costruito per volere della figlia dell’imperatore Costantino, Costantina, a metà del IV secolo d.C. Il sito fu scelto per la vicinanza al luogo della sepoltura di Agnese, giovane martire durante le persecuzioni di Valeriano o Diocleziano, e che fu deposta nelle vicine gallerie intorno al IV secolo. Costantina, estremamente devota nei confronti della giovane santa non solo volle la costruzione dell’antica basilica e del mausoleo, ma volle anche essere deposta all’interno di quest’ultimo alla sua morte avvenuta nel 354 d.C. Anche la sorella di lei, Elena, morta nel 360 d.C. fu sepolta nel mausoleo conferendo all’edificio una destinazione prettamente imperiale. Il Mausoleo è detto “di Santa Costanza” perché secondo la tradizione Costantina, o Costanza, fu considerata martire e santa e il suo mausoleo veniva ricordato negli Itineraria del Basso Medioevo destinati ai fedeli.
I resti dell'antica basilica costantiniana |
Fu probabilmente dopo la sua conversione al cristianesimo che Costantina, fece costruire il mausoleo addossandolo al muraglione meridionale della basilica costantiniana, gesto dettato da profonda devozione e dal desiderio di farsi seppellire il più vicino possibile alla martire per godere della sua protezione. Scavi recenti hanno confermato la presenza di un edificio trilobato probabilmente con funzione di sepolcro, precedente al mausoleo e da quest’ultimo sostituito.
Il mausoleo è a pianta centrale, all’esterno è costituito da tre ordini sovrapposti e circondato da un portico di cui oggi resta ben poco. Anticamente si accedeva attraverso un vestibolo con un abside per ogni lato e due nicchie fiancheggianti l’entrata, oggi non più visibile, e che serviva per legare il mausoleo alla basilica di Sant’Agnese, quella costantiniana. L’esterno attualmente risulta mancante di un primo ambulacro colonnato di cui non resta traccia.
L’interno è costituito da due parti concentriche: entrando nel mausoleo ci si immette in un deambulatorio circolare, scandito da nicchie quadrate e semicircolari, con copertura a botte e riccamente decorato con mosaici di IV secolo che hanno purtroppo subito pesanti restauri rendendo in alcuni casi difficile la lettura precisa delle scene. La decorazione musiva della volta a botte del corridoio anulare è a carattere non cristiano e ha valso al mausoleo il nome di “tempio di Bacco” in epoca umanistica proprio per la tematica tipicamente romana della vendemmia, della pigiatura dell’uva e degli amorini, il tutto arricchito dall’intreccio di viti. Al contrario, nelle nicchie che scandiscono tutto il deambulatorio (rettangolari e semicircolari) i mosaici presentano temi di tipo cristiano: scene del Vecchio Testamento tra cui Susanna, Caino e Abele, Elia, Tobia, Lot e gli Angeli, Mosè e il miracolo della Rupe. Tra le scene del Nuovo Testamento spicca in particolare quella dell’absidiola posta a metà del corridoio a destra dell’entrata, il mosaico della “Traditio Clavium” di fine IV secolo (pesantemente restaurato nel XIX secolo) rappresentante un Cristo nimbato e chiomato posto su un monte e seduto su un globo mentre Pietro riceve un rotolo con scritto “Il signore da la pace” (in origine dovevano essere delle chiavi). Nell’absidiola del corridoio a sinistra dell’entrata c’è la coeva “Largitio Pacis” con un Cristo giovanile, paesaggi sullo sfondo e cornice di foglie e frutta. Nelle altre nicchie semicircolari e quadrate ci sono resti di affreschi di XV e XVII secolo.
Il sarcofago di Costantina, in profido rosso, era posto in una nicchia a pianta rettangolare in posizione assiale rispetto all’entrata che presenta ancora tracce di un cielo stellato musivo. Attualmente il sarcofago è conservato ai Musei Vaticani e nel mausoleo è presente solo il calco. La decorazione, esattamente identica all’originale, riprende la tematica pagana della volta a botte del deambulatorio.
Il centro del mausoleo consiste in un vano centrale diviso dal corridoio anulare grazie a colonne binate di spoglio poste radialmente e sormontate da un architrave, archi e un tamburo su cui poggia la cupola che ricopre il mausoleo e dove si aprono dodici finestre centinate attraverso le quali la luce proveniente dall’esterno doveva creare un’atmosfera suggestiva. La decorazione musiva non ci è pervenuta che attraverso disegni di XV e XVI secolo e vi si ammiravano scene bibliche, motivi fluviali, vegetali e geometrici. Nel XVII secolo tutta questa decorazione fu ricoperta con affreschi di cui non ci è noto il nome. Al centro del vano l’altare.
Il mausoleo assunse probabilmente la funzione di battistero della Basilica di Sant’Agnese, quella costruita da Onorio nel VII secolo d.C. e fu trasformato in chiesa solo nel 1254 ed intitolata a Santa Costanza (sebbene già dall’835 il Liber Pontificalis ne parlasse come “AECCLESIA SANCTAE COSTANTIAE”)
Nel XVII secolo il mausoleo fu utilizzato come ritrovo da artisti olandesi che vi praticavano riti di iniziazione e lasciarono incisi i loro nomi sugli affreschi delle nicchie. Una lapide di fronte al mausoleo ricorda che qui furono sepolti i 14 soldati caduti a Porta Pia il 20 settembre del 1870, oggi al Gianicolo.
Lapide che ricorda i soldati caduti a Porta Pia nel 1870 |
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